I mercati non sono convinti: ripiega il medio lungo termine.

Dopo il rialzo dei tassi a ruota della lettura di fine mese dei nuovi occupati Usa, si assiste ad un ripensamento solo parzialmente fisiologico.

La settimana è stata caratterizzata da un’ampia revisione al ribasso dei tassi americani dopo

l’impennata di lunedì post dati occupazionali.

Il Bond 10 Usa che era salito fino al 4% si presenta oggi al 3,92% (3,84% minimo in settimana). Oltre al medio lungo termine, la cui discesa è da legarsi all’andamento dell’asta a dieci anni che ha visto la domanda superare di tre volte l’offerta, sono scesi in misura significativa i tassi Future Libor Usd 3 mesi. A condizionarne la discesa è stata la lettura delle minute Fomc relative all’ultima riunione di metà marzo da cui emerge che i tassi potrebbero restare ancora bassi per un periodo prolungato se le prospettive economiche peggiorassero o se il trend dell’inflazione calasse ulteriormente.

Successivamente sono intervenute le parole del Presidente della Fed secondo cui i tassi resteranno bassi ancora a lungo viste le incertezze del mercato immobiliare e di quello del lavoro. Il calo dei tassi attesi sul Libor Usd 3 mesi è stato di circa 10 cent.. Il Libor Usd 3 mesi (0,298%) è visto ora allo 0,83% a dicembre e all’1,60% per giugno del prossimo anno.

Osservando anche i Future sul Fed Fund e i tassi impliciti Ois sul Dollaro, i mercati prevedono che la Fed abbandoni la politica di tassi zero a fine anno. Da parte nostra, riteniamo che ciò possa essere anticipato rispetto a quanto attualmente previsto dai mercati; una crescita Usa che si conferma ben avviata (intorno al 3% le previsioni di Pil) potrebbero indurre la Fed a muoversi già in tarda estate.

I tassi Future Euribor 3 mesi si sono mossi al ribasso solo in parte condizionati dal calo di quelli Usa; la ragione di fondo resta legata a previsioni di crescita europea molto modeste e disomogenee nel biennio in corso e ad una dinamica dell’inflazione che, seppur in rialzo, non dovrebbe rappresentare un problema (a livello tendenziale potrebbe muoversi a cavallo dell’1,5%). Il P/T potrebbe quindi essere al livello attuale (confermato giovedì all’1% alla riunione Bce) ancora ad inizio estate ’11.

L’Euribor 3 mesi (0,641%) potrebbe aver iniziato la sua lentissima marcia di risalita, cosa che hanno già iniziato i Libor Usa ed Uk da oltre un mese, che lo dovrebbe portare, secondo quanto atteso dal mercato (tassi Future), allo 0,74% per metà anno, all’1,11% per dicembre, 1,50% per giugno ’11 e all’1,94% per dicembre ‘11. Condividiamo tendenzialmente l’attuale livello per fine anno; per quella data infatti la Bce potrebbe non essere ancora riuscita a riportare i tassi a brevissimo (Eonia) a muoversi a cavallo del P/T (possibile un tasso Eonia intorno allo 0,80%); ciò significa che con un premio al rischio per la provvista interbancaria a 3 mesi di circa lo 0,25% un livello di Euribor 3 mesi all’1,05%-1,10% appare congruo. Per giugno ’11, visto che il P/T potrebbe ancora essere all’1%, potrebbero esserci spazi di discesa (10 centesimi) che tuttavia troveranno un limite nella dinamica rialzista di quelli Usa.

9 aprile 2010

La stabilità dei Bund corti ha permesso ai tassi Irs 2-3 anni di confermare sostanzialmente i livelli di inizio settimana (1,51%-1,87%). Il Bund 10 si è dimostrato quasi completamente immune alle ampie variazioni del gemello americano, muovendosi talvolta anche in controtendenza; lo stesso si posiziona infatti al 3,16% al di sopra i livelli di inizio settimana (3,12% ). L’Irs 10 segue un po’ meno il Bund 10, attestandosi al 3,34% e riducendo il corrispondente spread al di sotto dei 20 cent..

Etichette: Aritmatica, Tassi |

I commenti sono chiusi.