Con l'avvio della settimana i rendimenti della zona euro hanno continuato a salire sul raffreddarsi delle aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte della Bce, dopo la doccia fredda dei dati sugli occupati Usa venerdì scorso. Ieri i mercati prezzavano riduzioni dei tassi quest'anno per 125 punti base dai 138 ipotizzati subito prima che fosse pubblicato il dato statunitense. Oggi, intanto, viene diffuso il sondaggio della Bce sulle attese di inflazione dei consumatori nella zona euro, che un mese fa aveva evidenziato una flessione.
La Banca del Giappone si avvia a mettere fine ai tassi negativi entro aprile supportata dalle prospettive sui salari, ma è probabile che proceda lentamente nell'inasprimento a causa dei rischi persistenti.
Agenda non particolarmente fitta ma con spunti interessanti. Gli ordini all'industria tedesca a dicembre hanno registrato un balzo dell'8,9% su mese a fronte di attese per una lettura invariata. Ieri i dati hanno segnalato un calo dell'export in Germania ben oltre le attese a dicembre, con l'Ifo che ha sottolineato come la mancanza di ordini nella manifattura si stia facendo via via più preoccupante per la prima economia europea.
Sarà poi la volta delle vendite al dettaglio a livello di zona euro, che a dicembre dovrebbero avere registrato flessioni dell'1,0% su mese e dello 0,9% su anno, da -0,3% e -1,1% rispettivamente a novembre.
Dollaro vicino ai massimi degli ultimi tre mesi sul ridimensionamento delle attese relative ai tagli dei tassi Usa.