Prende il via oggi la due giorni di politica monetaria dell'istituto centrale nipponico. Gli analisti si aspettano che venga confermato l'approccio ultra-accomodante, specie dopo i dati di venerdì che hanno mostrato l'inflazione 'core' in rallentamento a dicembre per il secondo mese consecutivo, sebbene oltre il target del 2%. Gli investitori monitoreranno con attenzione eventuali segnali di un'attesa svolta restrittiva, che è attesa in aprile.
I meeting di Bce e Banca del Giappone saranno tra i più seguiti appuntamenti con le banche centrali. Francoforte non toccherà i tassi e dovrebbe ribadire che è prematuro discutere di tagli. Un primo taglio in giugno mentre i mercati monetari nel prezzano uno in aprile all'80%.
Pechino ha mantenuto stabili i tassi di riferimento sui prestiti, in linea con le attese, mentre sembra avere uno spazio di manovra limitato nell'allentare la propria politica monetaria alla luce delle pressioni ribassiste sullo yuan. Gli attacchi contro le navi di passaggio nel Mar Rosso hanno aumentato le pressioni sulle aziende esportatrici in Cina a causa dei ritardi e dei crescenti costi delle spedizioni.
La settimana che prende il via oggi vedrà importanti dati macro a partire dai Pmi della zona euro, in agenda mercoledì, visti in miglioramento questo mese sia per la manifattura che per i servizi benché sempre sotto la soglia di 50 che separa crescita e contrazione.
Dagli Usa l'appuntamento è giovedì e venerdì con una delle misure dell'inflazione più attentamente monitorate dalla Fed: l'indice Pce core. I numeri del quarto trimestre sono in agenda giovedì e quelli di dicembre - quando dovrebbe avere registrato un rallentamento su anno a 3%, minimo da inizio 2021, da 3,2% di novembre - il giorno seguente. Recentemente la presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha detto che è "prematuro" pensare che i tagli dei tassi siano dietro l'angolo.
Il dollaro fatica a mantenere i guadagni accumulati nel giorni scorsi.