CAFFE’ ESPRESSO

18 ottobre 2023 - Solidi dati Usa alimentano il rialzo dei tassi.

L`aggravarsi della situazione in Medioriente ha innescato timori di potenziali interruzioni nelle forniture di petrolio dalla regione, facendo balzare i prezzi del 2%.

La delicata situazione internazionale resta ovviamente al vaglio degli investitori che ieri sono però tornati a concentrarsi anche sulla congiuntura economica globale e sulle prospettive di politica monetaria.

I rendimenti obbligazionari hanno ripreso ad impennarsi dopo che dati Usa oltre le attese su vendite al dettaglio e produzione industriale hanno mostrato un`economia più resiliente del previsto ponendo le basi per un terzo trimestre robusto e innescando speculazioni sul prosieguo dell`inasprimento Fed.

Per il presidente della Federal Reserve di Richmond la banca centrale ha ancora tempo per decidere le sue prossime mosse in base all`evoluzione dello scenario macro.

Stando ai futures sui Fed funds, il mercato prezza al 43% un ulteriore rialzo dei tassi statunitensi quest'anno, ma vede solo il 12% di probabilità che tale incremento sia annunciato già il mese prossimo.

Gli occhi sono ai numerosi interventi di numerosi membri apicali dell`istituto oggi, nell`attesa che a prendere la parola domani sia Jerome Powell.

 

Arriverà in mattinata la lettura definitiva per settembre dei prezzi al consumo dell`area euro. Il consensus converge sulla conferma di un tendenziale al 4,3%, ai minimi da due anni ma ancora più del doppio del target Bce.

 

Secondo statistiche diffuse questa notte, intanto, l'economia cinese è cresciuta più rapidamente del previsto nel terzo trimestre, mentre i consumi e l'attività industriale hanno sorpreso in positivo a settembre, suggerendo che la recente raffica di misure politiche sta contribuendo a sostenere una timida ripresa.

Nel periodo luglio-settembre il Pil ha segnato un`espansione del 4,9% annuo contro attese a 4,4%, sebbene abbia rallentato rispetto al 6,3% del secondo trimestre.

La produzione industriale ha registrato un +4,5% tendenziale rispetto ad un consensus pari a +4,3%, mentre le vendite al dettaglio hanno evidenziato un incremento congiunturale del 5,5% battendo le previsioni degli analisti per un +4,9%.

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