Dalla colomba Philip Lane, ieri, l'ennesimo ammonimento sulla persistenza dell'inflazione a livello core e sulla conseguente necessità di nuove strette, mentre gli investitori prezzano ancora uno o due rialzi e vedono con la stessa probabilità (50%) il tasso terminale DEPO al 3,50% o al 3,75%.
Con un'agenda particolarmente scarna nella giornata di oggi, gli occhi sono già a domani quando verrà diffusa la lettura dell'inflazione Usa di aprile. Il consensus converge su un indice generale stabile al 5% e una componente di fondo in marginale rallentamento a 5,5% dal precedente 5,6%.
Dopo i numeri forti sull'occupazione diffusi venerdì scorso, dati oltre le attese sui prezzi al consumo contribuirebbero a ridurre ancora le scommesse su un prossimo allentamento da parte del Fomc. I futures scontano al momento una chance del 90% che la Fed possa non toccare i tassi al meeting di giugno e una probabilità del 38% di un taglio già a luglio.
C'è da segnalare, inoltre, che, nel suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, diffuso ieri sera, la banca centrale ha fatto sapere che il settore bancario statunitense sembra complessivamente ben posizionato per superare le recenti turbolenze che lo hanno interessato.
In un'indagine separata, pubblicata sempre ieri dalla Fed, i banchieri centrali riconoscono, tuttavia, che le banche stesse hanno inasprito gli standard di credito in presenza di una domanda di prestiti più debole.
Per la prima volta dal febbraio scorso, Joe Biden vedrà oggi il presidente repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, insieme ad altri alti esponenti dei due schieramenti, per tentare di trovare una soluzione allo stallo in corso da mesi ed evitare il default che potrebbe scattare all'inizio di giugno. Il presidente democratico chiede ai parlamentari di innalzare senza condizioni il limite di indebitamento autoimposto dal governo federale. Di contro McCarthy ha dichiarato che i deputati non approveranno alcun accordo che non tagli la spesa per affrontare il crescente deficit di bilancio.
Gli analisti non si aspettano un'intesa immediata, ma l'avvio di trattative attive potrebbe calmare i nervi degli investitori che la scorsa settimana hanno costretto il Tesoro a pagare gli interessi più alti di sempre per un'emissione di debito a un mese. Per quanto una crisi sarà quasi sicuramente evitata, aggiungono, anche solo un aumento della probabilità di default potrebbe produrre onde d'urto sui mercati e gli operatori si stanno posizionando di conseguenza.
Ieri, intanto, il Mef ha annunciato che dal 5 al 9 giugno offrirà un nuovo titolo riservato agli investitori retail - il primo di una serie - con l'intento di aumentarne la presenza sul debito italiano.
Il "Btp Valore", con durata 4 anni e non indicizzato all'inflazione, prevede un premio fedeltà per i risparmiatori che lo terranno fino a scadenza, oltre a cedole periodiche a tassi prefissati crescenti che verranno annunciate il primo giugno.
Le importazioni cinesi hanno subito una forte contrazione nel mese di aprile, stando ai dati comunicati questa mattina, mentre le esportazioni sono cresciute a un ritmo più lento, rafforzando i segnali di debolezza della domanda interna nonostante l'abolizione delle restrizioni Covid e aumentando la pressione su un'economia già in difficoltà di fronte al raffreddamento della crescita globale.
L'import è sceso del 7,9% su base annua (contro stime che convergevano su una crescita nulla), mentre l'export ha segnato un +8,5% (attese +8,0%) dopo il +14,8% del mese prima.