CAFFE’ ESPRESSO

15 aprile 2025 - Btp molto acquistati.

I rendimenti italiani hanno messo a segno ieri il calo giornaliero più significativo da metà gennaio, sulla scia dell'inaspettato upgrade di S&P sul rating di Roma e del maggior appetito al rischio innescato dalle ultime capriole di Donald Trump sui dazi.

L'amministrazione Usa ha fatto sapere che esenterà dalle tariffe smartphone e altri prodotti tecnologici, salvo poi precisare che questi apparecchi saranno oggetto di dazi specifici che verranno annunciati questa settimana. Al momento sta effettuando indagini sulle importazioni di prodotti farmaceutici e semiconduttori in modo da calibrare le sue prossime azioni.

In questo scenario carico di interrogativi, la volatilità resta la cifra principale del trading.

 

Il timore che il mercato dei Treasury statunitensi stia perdendo la sua preminenza a livello globale si è intanto leggermente attenuato, con il rendimento decennale che è tornato a scendere dopo l'epica impennata della scorsa settimana, sebbene permanga un alto grado di nervosismo tra gli investitori, disorientati riguardo alle politiche commerciali della Casa bianca.

L'attenzione va a domani, quando a prendere la parola sarà Jerome Powell che verrà sicuramente interpellato, oltre che sull'attuale stress dell'obbligazionario Usa, sulle prospettive dell'economia e dei tassi.

I mercati vedono una probabilità del 20% di un -25 pb da parte della Fed a maggio e di quasi l'80% per un'analoga mossa in giugno. L'ammorbidimento complessivo da qui a dicembre è ipotizzato in 85 punti base dai 130 scontati la scorsa settimana.

 

 

Dalla banca centrale europea gli investitori aspettano giovedì un nuovo taglio da 25 pb, mentre prezzano un tasso sui depositi all'1,70% a dicembre dall'attuale 2,5%.

Le prospettive macroeconomiche dell’Eurozona appaiono ora più deboli e incerte rispetto alla riunione di marzo. I nuovi dazi, con un tasso minimo del 10%, colpiranno il blocco, mentre le pressioni inflazionistiche derivanti dalla nuova politica commerciale sono in calo e l’euro si è rafforzato inaspettatamente.

 

In mattinata l'aggiornamento per aprile dell'indice Zew sul clima economico tedesco, visto in picchiata a quota 9,5. Per la produzione industriale dell'Eurozona di febbraio, che sarà resa nota alle 11, il consensus vede un +0,3% congiunturale - in rallentamento dal +0,8% di gennaio - e una flessione su base annua dello 0,8% dopo la lettura invariata del mese prima.

 

Il dollaro resta vicino al minimo da tre anni nei confronti dell'euro e non lontano dal minimo da dieci anni rispetto al franco svizzero.

 

L’oro tiene sui recenti massimi record, intorno ai 3.222 dollari l'oncia.

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