CAFFE’ ESPRESSO

14 marzo 2024 - La Bce pronta a ridurre la liquidità gratuita alle banche.

Appuntamento clou della seduta con l'indice dei prezzi alla produzione Usa attentamente monitorato dal mercato in attesa di nuovi spunti per comprendere il percorso dei tassi Fed. I prezzi alla produzione sono compresi nell'indice Pce sui consumi personali, l'indicatore sull'inflazione più seguito dalla Fed. Qualora anche i prezzi alla produzione dovessero confermare la sorpresa al rialzo è probabile che il mercato continui a scommettere su un taglio dei tassi in giugno quando i mercati monetari prezzano una probabilità del 66% di una prima riduzione del costo del denaro. Sempre nel pomeriggio sono attesi anche i dati sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e quelli sulle vendite al dettaglio.

 

Intervenuta ieri la segretaria del Tesoro Janet Yellen ha detto di aspettarsi che il costo degli affitti - la voce singola più importante nel paniere inflazione - scenda nel corso dell'anno.

 

Riferimenti per l'avvio odierno i 121 punti base per il premio al rischio tra Germania e Italia, ieri sceso fino a 120 punti base, nuovo minimo da gennaio 2022, grazie tra l'altro al forte appetito per gli asset rischiosi. Il tasso di 3,58% sarà la soglia di partenza per il rendimento del decennale di riferimento.

 

Ricco parterre di consiglieri Bce che prenderanno la parola in giornata.

 

La Germania sta attraversando la peggior crisi del settore immobiliare dal 2007, penalizzata dal consistente aumento del costo del denaro e dei prestiti più rischiosi.

 

L'azionario ha festeggiato con il diciassettesimo record dell'S&P500 un dato sull'inflazione americana sulla carta negativa, soprattutto per chi ragiona sull'arrivo del taglio dei tassi. Lo stesso dato sta invece penalizzando le obbligazioni. Non si sono solo le riflessioni sulle prossime mosse della Federal Reserve a riportare su i tassi di rendimento dei Treasury, c'è anche il deludente esito dell'asta dei titoli a dieci anni. I tassi europei salgono trainati da quelli Usa. Il rialzo è di circa 5 centesimi sulle scadenze lunghe e di 10 su quelle brevi. Bund 10 al 2,35%, Irs 10 al 2,61%, spread a 1256 bps minimi degli ultimi due anni. Indice Stoxx delle banche europee sui massimi da marzo 2018. La Bce vuole togliere la liquidità gratuita alle banche, ma cercherà di farlo a un ritmo abbastanza lento da non sconvolgere il sistema finanziario o la creazione di credito, come mostrano i risultati dell'attesa revisione del quadro di riferimento. Ecco i punti chiave del nuovo quadro di riferimento della Bce per la gestione dei tassi di interesse in una nuova era in cui l'inflazione è più alta e la liquidità in eccesso immessa nell'ultimo decennio viene lentamente drenata dal sistema: - La Bce cercherà di mantenere i tassi di interesse interbancari overnight "vicini" al tasso di interesse sui depositi bancari, attualmente al 4%. Tuttavia, una certa volatilità sarà tollerata. Le banche potranno continuare a prendere a prestito dalla Bce in occasione delle Operazioni di rifinanziamento principali (Orp o refi o pronti contro termine) settimanali e delle aste a 90 giorni. Il tasso Orp, attualmente al 4,50%, sarà abbassato a partire dal 18 settembre per ridurre lo spread con il tasso di deposito a 15 punti base. Ciò dovrebbe contribuire a mantenere l'Euro short term rate (Estr) vicino al tasso di deposito della Bce, offrendo alle banche un incentivo a concedersi prestiti reciproci. La Bce lancerà nuovi prestiti a lungo termine per le banche e acquisti di titoli "in una fase successiva", una volta constatato che le banche hanno ricominciato a chiedere prestiti alla Bce a causa di una minore liquidità. Il nuovo portafoglio obbligazionario sarà probabilmente composto da titoli con scadenze più brevi, in quanto mirerà solo a coprire il "fabbisogno strutturale di liquidità" delle banche derivante dalla domanda di banconote e dalla riserva obbligatoria. Il programma di acquisto asset (App) e il programma di acquisto per l'emergenza pandemica (Pepp) della Bce andranno avanti. La riserva obbligatoria per le banche rimarrà all'1%.  La Bce riesaminerà nuovamente il suo quadro di riferimento nel 2026 o prima, se necessario. Inoltre, effettuerà un'analisi approfondita della struttura delle sue nuove operazioni di prestito e di acquisto di titoli.

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