In perfetta sintonia con le attese, il consiglio di ieri si è chiuso con la conferma del costo del denaro insieme alla presa d'atto del rallentamento dell'inflazione attualmente in corso. A dispetto dei tentativi Bce di modificare le aspettative di politica monetaria, sul mercato monetario si rafforzano le scommesse sui tagli: la probabilità di una mossa da un quarto di punto ad aprile supera ora l'80% dal 60% circa prima del meeting, con i mercati che anticipano tagli per 140 punti base quest'anno rispetto ai 130 scontati prima della riunione. Christine Lagarde ha parlato di rischi al ribasso sulla crescita e al rialzo sull'inflazione, tenendo a precisare che la maggioranza dei banchieri centrali ritiene prematuro parlare di un taglio dei tassi.
L'indice di fiducia dei consumatori tedeschi cala più delle attese.
Dopo le statistiche migliori delle attese diffuse ieri sulla crescita del quarto trimestre, in evidenza nel primo pomeriggio i dati sull'indice Pce core di dicembre, dinamica dei prezzi per i consumi personali cui Federal Reserve guarda con particolare attenzione per le decisioni di politica monetaria.
A dicembre gli esponenti della Banca del Giappone hanno dibattuto delle condizioni di uscita dallo stimolo, e hanno concordato di approfondire la discussione sul ritmo appropriato dei futuri tassi di interesse. E' quanto emerge dai verbali dell'ultima riunione di politica monetaria dell'istituto.
A livello tendenziale e di indice 'core' l'inflazione di gennaio nell'area di Tokyo si attesta all'1,6% contro 1,9% del consensus e dopo il 2,1% di dicembre. I prezzi alla produzione nei servizi a dicembre si attestano al 2,4% su anno, in linea con il dato precedente.
Il leading indicator di novembre è rivisto a -1,3 da -1,2.
Dollaro stabile, mentre i trader si interrogano sull'impatto dei dati macro - che mostrano un'economia sorprendentemente forte - sul percorso della Fed in materia di tassi.
I prezzi si avviano verso il maggiore rialzo settimanale da ottobre, con i dati positivi sulla crescita Usa e i segnali di stimolo in Cina a spingere la domanda. Il futures sul Brent viaggia a 82,02 dollari il barile.