Dopo l'aggravio del quadro di finanza pubblica presentato dalla Nadef - che ha spinto Roma ad alzare al 5,3% dal 4,5% il target sull'indebitamento netto 2023 e, unica tra i principali Paesi europei, ad aumentare le emissioni per quest'anno - gli occhi sono ai numeri sul deficit/Pil del secondo trimestre che Istat diffonderà in mattinata.
Il dato sarà da confrontare con il 6,2% dell'omologo trimestre 2022, dopo che nel primo trimestre di quest'anno il deficit ha registrato un 12,1%.
Mentre gli operatori tengono d'occhio l'andamento dell'economia e i conti italiani in vista di una legge di bilancio complessa, si riparte stamani dal 4,92% per il tasso del Btp decennale di riferimento e dai 196 pb per lo spread con la Germania sullo stesso tratto.
Nella seduta di ieri, i rendimenti sono tornati a salire tra i segnali 'hawkish' di diversi policymaker Bce. In agenda oggi numerosi altri interventi da parte dei banchieri centrali, in testa Christine Lagarde che prenderà più volte la parola nel corso della giornata.
Riflettori nel primo pomeriggio sulle statistiche Adp sugli occupati del settore privato, visti in calo a settembre, in attesa dei numeri clou sui payroll in agenda venerdì. Ieri dati forti sulle nuove aperture di posti di lavoro Usa (Jolts) hanno evidenziato un mercato occupazionale ancora rigido, rafforzando le attese di una Fed 'hawkish' e spingendo i rendimenti del Treasury ai massimi da 16 anni.
In una giornata particolarmente ricca di spunti sul lato macro, verranno rilasciati quasi ovunque gli aggiornamenti sugli indici di fiducia Pmi del terziario a settembre.
Il Giappone adotterà azioni appropriate rispetto ai movimenti eccessivi della valuta "senza escludere alcuna opzione", ha detto oggi il ministro delle Finanze. Dopo essere sceso sotto la soglia psicologica di 150 per dollaro, lo yen si è decisamente rafforzato nella seduta precedente, spingendo molti operatori a pensare che le autorità siano già intervenute per sostenerlo.
Prezzi del greggio in calo in vista di un incontro tra i ministri Opec+, con le aspettative di una stretta nelle forniture controbilanciata dai timori che tassi di interesse alti possano ridurre la domanda di carburante.
Il rialzo del prezzo del petrolio sta preoccupando, quello del gas invece è in rientro e perde un altro 6% a 36,80 euro/mwh. Si prevede che le temperature medie in Europa saranno ben al di sopra della norma stagionale, soprattutto nell'Europa nord-occidentale per gran parte del mese. Ed ora i siti di stoccaggio sono pieni per oltre il 95%.