CAFFE’ ESPRESSO

24 gennaio 2023 - Oggi riflettori sui Pmi (indici fiducia direttori acquisti).

Ormai siamo abituati ma stupisce sempre la diversità di opinioni dei membri Bce. Quanto successo nelle ultime ore è emblematico. Il membro greco del consiglio direttivo Bce ha affermato che la Banca centrale europea deve aumentare i tassi di interesse in modo più graduale, visto il rallentamento della crescita economica nelle economie della zona euro. Un altro membro e, nel weekend, i vertici Bce hanno chiarito senza mezzi termini che gli investitori sottostimano la determinazione della banca centrale di riportare l'inflazione del blocco, ora al 9,2%, a convergere sul target simmetrico del 2%. Questo significa che nel primo semestre di quest'anno saranno annunciati altri due rialzi dei tassi da 50 pb l'uno, a fronte di un indice dei prezzi core, superiore al 5%, che non mostra alcuna decelerazione. Certo non fa bene alla chiarezza queste divergenze: i tassi e i rendimenti governativi sono in rialzo di qualche centesimo. Negli Usa – almeno in apparenza – c’è maggiore uniformità nelle dichiarazioni: dal prossimo Fomc del 31 gennaio-1 febbraio si attende un ritorno alla normalità con rialzi di 25 punti base, dopo un anno in cui il tasso di riferimento è stato aumentato di 4,25 punti percentuali, per la maggior parte con incrementi da 75 pb.

 

Le stime flash PMI in arrivo oggi promettono di essere un driver importante, mentre sempre più si ragiona della possibilità che quest'anno la zona euro possa evitare la temuta recessione.

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