Sarà il buyback operato dal Tesoro e l’offerta molto contenuta di qui a fine anno, sta di fatto che i Btp continuano a performare molto bene con il rendimento del decennale che scende all’1,77%. Lo spread vs Bund stringe a 141 bps. Quindi i noti rilievi fatti all’Italia sui conti pubblici non indeboliscono i Btp anche per via dell’ombrello protettivo QE che allontana ogni speculatore dal voler prendere posizione long. Insomma un mercato completamente drogato che sta mantenendo i rendimenti dei titoli europei ben lontani dal loro fair value.
Sorprende che la Commissione europea tramite il suo Commissario agli Affari economici faccia sapere che per correggere la deviazione dagli obiettivi di riduzione del deficit strutturale "entro la primavera"chiunque andrà al governo dovrà rispettare le regole Ue: entro maggio serve una manovra correttiva da 3,5 miliardi. In sostanza prima delle elezioni chiunque si presenti dovrà sottoscrivere quest’impegno oppure mettersi di traverso bollandosi anti europeista.
Molti esponenti della Fed si aspettano che i tassi d'interesse debbano essere alzati "nel breve termine", secondo quanto emerso dai verbali della riunione di politica monetaria dell'istituto centrale Usa del 31 ottobre - 1 novembre, conclusasi con la conferma del costo del denaro. D'altra parte, numerosi partecipanti si sono dichiarati preoccupati che l'inflazione possa rimanere sotto il target del 2% per un periodo più lungo delle attese. Se dunque i mercati prezzano ormai quasi pienamente un rialzo dei tassi a dicembre, non vedono molto spazio per una serie di strette l'anno prossimo.
Francoforte pubblicherà i resoconti della riunione di politica monetaria del 25-26 ottobre, conclusasi con la decisione di prolungare il Qe almeno fino a settembre 2018 e di dimezzare il ritmo di acquisti mensili a 30 miliardi di euro a partire da gennaio. Ieri un membro Bce ha rilasciato dichiarazioni di segno restrittivo, sottolineando di aspettarsi da qui a settembre 2018 l'eliminazione dell'impegno Bce a proseguire il Qe finchè l'inflazione non si muoverà verso il target.
Dal lato macro, in arrivo da Markit i numeri preliminari sull'attività del settore privato a novembre in Germania, Francia e zona euro.
Chiusura festiva di Wall Street e Tokyo.
Le preoccupazioni di diversi esponenti Fed riguardo il debole andamento dell'inflazione, che potrebbero limitare le strette sul costo del denaro l'anno prossimo, hanno spinto il dollaro ai minimi da due mesi sullo yen.
La debolezza dell'andamento dell'inflazione evidenziata da diversi partecipanti al meeting Fed, che potrebbe indurre l'istituto centrale Usa ad un atteggiamento attendista sui tassi l'anno prossimo, ha dato sostegno alle quotazioni dei governativi Usa. Il decennale benchmark ha archiviato la seduta in rialzo per un rendimento di 2,32% da 2,36% della precedente chiusura.
DATI MACROECONOMICI
ZONA EURO
Markit, stima flash Pmi novembre
USA
Mercati chiusi, Thanksgiving Day.
GIAPPONE
Mercati chiusi, Labor Thanksgiving Day.