Pomeriggio di vera passione ieri per il secondario europeo, colto evidentemente in contropiede dai toni 'hawkish' con cui Christine Lagarde ha commentato con la stampa l'esito dell'ultimo consiglio. Al di là della scontata conferma del costo del denaro, Francoforte ha ammesso che l'attuale dinamica dell'inflazione della zona euro è - e nel breve termine resterà - fuori controllo. Secondo fonti vicine al consiglio - che Francoforte non commenta - una cospicua minoranza dei governatori sarebbe stata favorevole a varare già oggi una frenata degli acquisti 'Qe'. L'appuntamento è comunque soltanto rimandato a marzo, quando l'istituto centrale dovrà fare il punto anche sulle condizioni estremamente vantaggiose a cui offre liquidità al sistema bancario con le operazioni Tltro.
Indiscussi protagonisti della scena macro saranno domani gli occupati Usa di gennaio, considerato quanto la variabile mercato del lavoro influenzi le decisioni di politica monetaria di Federal Reserve.
Il governatore Kuroda ribadisce che l'istituto centrale nipponico manterrà la propria politica monetaria ultra-espansiva finché non vedrà una ripresa dell'inflazione, ancora molto al di sotto dell'obiettivo.
Performance decisamente positiva per l'euro, che si appresta a mettere a segno la migliore performance settimanale da marzo 2020 dopo la svolta 'hawkish' della Bce.
I derivati sul greggio estendono il rialzo oltre la soglia di 90 dollari il barile, spinti in particolare dalle temperature rigide dell'inverno Usa che destano preoccupazione sull'offerta.
Ottovolante sulle borse: dopo la chiusura a -4% del Nasdaq, i mercati si sono ripresi con la trimestrale di Amazon. Il titolo è arrivato a guadagnare il 14%, dopo aver chiuso la seduta ordinaria con un calo del 7,8%. Ancora più estremo il giù e su di Snap : il titolo è passato dal -23% della chiusura al +50% dell’after hour.
Le comunicazioni della Bank of England e della BCE hanno penalizzato tutte le obbligazioni, stamattina il decennale del Giappone si posta sui massimi dal 2016 a livello di rendimento, +0,17%. Il Treasury Note a dieci anni (ZN) tratta a 1,85%. Il BTP riparte da 1,63%, sui livelli di un anno e mezzo fa.
L’indice del dollaro è in calo per il quinto giorno consecutivo a 95,2. A questi prezzi, il bilancio settimanale è -2,2%. Euro dollaro in apprezzamento a 1,146.